Renzo Bellanca, nella mostra personale INTO THE BLUE presso la Galleria Emmeotto, presenta una serie di nuovi lavori che raccontano il consolidamento e lo sviluppo della sua ricerca artistica negli ultimi anni attraverso l’uso sapiente della materia, il sovrapporsi di elementi razionali ed introspettivi, la stratigrafia, il viaggio come esperienza dell’esistenza, il cambiamento che subiscono i luoghi fisici e mentali.
I flussi migratori, di qualsiasi tipo essi siano, con i loro movimenti distribuiti nel tempo, hanno influenzato, da sempre, il territorio che vanno ad occupare che, a sua volta, contamina l’individuo e la collettività in uno scambio reciproco di influenza e convivenza e di condivisione dell’architettura spaziale, tra intervento dell’uomo e trasformazione della natura. L’indagine sulla mutazione dei luoghi e il concetto di viaggio sono tematiche sottoposte a continuo studio da parte dell’artista e si sviluppano attraverso gli elementi della visione in pianta, che si snoda alla ricerca dei luoghi architettonici, delle strade, delle diramazioni, delle alterazioni morfologiche, ma tutto questo è anche parte di noi… sono le arterie che camminano nei nostri corpi, le sinapsi della nostra mente, le proiezioni dei nostri mondi che, soprattutto negli ultimi tempi, ci hanno resi viaggiatori stanziali…sono le città immaginarie che ci abitano all’interno, che rappresentano la ricerca dello spazio ideale, che ci permettono di creare un movimento interno ininterrotto, al di là del “qui e ora”, del fisicamente tangibile.
La mostra si svela tra tele e carte, accompagnandoci in un’esperienza immersiva tra dimensioni spaziali e visive diverse, collegate attraverso il colore, che coinvolge subito lo sguardo con decisione pronto ad amplificare l’impatto emotivo, quel Bluche ha compiuto anch’esso un viaggio nel tempo, strato dopo strato, tappa dopo tappa, tecnica dopo tecnica, in un percorso pittorico che trasformandosi arricchisce il suo bagaglio, in una sequenza di tempi, più o meno dilatati, dove Renzo Bellanca è narratore di un’analisi universale non legata a singoli concetti o accadimenti, ma scava sotto la superficie di ognuno di noi e lo fa per mezzo del tema del colore stesso, INTO THE BLUE.
Il Blu rappresenta la profondità, l’infinità dello spazio, il cielo, l’acqua, tutto quello che va a comporre la liquidità, in assenza della quale non può esistere la vita. Il Blu ci dona le linee guida necessarie per compiere un percorso, attraverso e dentro le opere, invitandoci ad un approccio libero da preconcetti, tra l’impatto cromatico che prende il sopravvento empatico e la predisposizione alla riflessione meditativa, a quel viaggio di realizzazione e compimento che vivono le opere stesse durante il loro processo di ideazione e creazione.
Tra le tele, è proposto, per la prima volta, il formato tondo, che ha fornito l’opportunità all’artista di confrontarsi con una natura compositiva diversa, una forma che chiama ad una responsabilità spaziale con un focus che non ha confini, con un modus operandi inedito che risponde a criteri emozionali e ad un punto di vista differenti, rispetto ai formati precedentemente utilizzati.
Ad un occhio attento, non può passare inosservata, la persistenza di elementi reticolati, come se fossero un leggero diaframma visivo, che ci ricorda come noi vediamo il mondo, attraverso percezioni dello sguardo e prospettive che cambiano sempre, a volte reali, a volte immaginare, altre volte filtrate, sospesi in quella continua necessità di errare, di cercare nuovi luoghi, di esplorare e indagare i punti dove ci soffermiamo, proprio come fa ogni viaggiatore, respira l’aria del posto in cui si trova, entra in contatto con esso, prende le misure del nuovo spazio, lo fa suo e ne diventa parte, uno scambio, un viaggio nel viaggio…INTO THE BLUE.